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SCOPERTA

L'uso di fumare il tabacco è certamente antichissimo. Gli indiani dell'America Settentrionale fumavano tabacco per scopi religiosi e magici, in pipe intagliate in una particolare pietra; i Maya fumavano tabacco in pipe di pietra, ma lo avvolgevano anche in involucri di pannocchie di mais. Quando i marinai di Cristoforo Colombo sbarcarono nel 1492 nell'isola di San Salvador, osservarono che molti Indios, uomini e donne, avevano tra le mani una specie di bastone acceso ad una estremità, fatto con foglie secche e arrotolate della pianta di cojiba, e aspiravano il fumo dall'estremità opposta.

ORIGINI MODERNE

Secondo gli storici, l’origine della sigaretta moderna (cilindretto di carta velina riempito di tabacco finemente trinciato) risale a due eventi di guerra. Durante l’assedio di San Giovanni d’Acri, da parte delle truppe di Ibrahim Pascià nella guerra contro i Turchi, nel 1832, i soldati turchi usarono i tubi di carta indiana, utilizzati per contenere la polvere da sparo, per avvolgervi il tabacco. Altri storici spostano la data al 1837, nella campagna francese in Algeria, quando durante una sosta nella battaglia di Costantina, i legionari utilizzarono i trucioli di foglie di tabacco avvolti in una foglia intera; tornati in Francia la foglia fu sostituita con piccoli tubi di carta velina.

DIFFUSIONE IN EUROPA
In Europa la vera diffusione delle sigarette avvenne con la Guerra di Crimea (1854-1856), ad opera dei soldati inglesi e francesi di ritorno dalla guerra, dalla quale avevano appreso il modo di arrotolare le sigarette dagli alleati turchi. In Inghilterra la prima manifattura di sigarette, fatte a mano con tabacchi orientali e russi, fu aperta nel 1860. Nel 1892 delle prime macchine confezionatrici fece diminuire i prezzi di vendita e favorì il consumo delle sigarette.
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